domenica 3 gennaio 2016

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‪#‎M5S‬ Paolo Bernini: “CURARLI COSTA TROPPO. SUBITO UN FARMACO GENERICO"
È la proposta che il #M5S ha rivolto al Ministero della Salute con il supporto della#‎FNOVI‬ Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani affinché si attivi per modificare il regolamento sul farmaco veterinario attualmente in discussione in Ue
Roma, 3.12.2015 - “Un farmaco veterinario generico per gli animali domestici per garantire a questi ultimi l’accesso alle cure, attualmente ostacolato da costi a dir poco proibitivi. A tale scopo è urgente che il Ministero della Salute si attivi per modificare il regolamento, in discussione presso le istituzioni dell’Unione Europea, che equipara animali da compagnia e animali produttori di alimenti obbligando i medici veterinari alla prescrizione di farmaci specifici, e costosi, anche per le terapie di cani, gatti e altri animali domestici”. È la proposta del MoVimento 5 Stelle, contenuta in un’interrogazione parlamentare al Ministero della Salute, presentata oggi presso la Camera dei Deputati nella conferenza stampa “Farmaco veterinario, accesso alle cure per gli animali da compagnia” insieme con la Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari Italiani (Fnovi), che sull’argomento ha presentato il proprio position paper. Tra i relatori, il deputato del M5S Paolo Bernini e, per Fnovi, il presidente Gaetano Penocchio, la vice presidente Carla Bernasconi, il consigliere Eva Rigonat.
“La normativa attuale (decreto legislativo 193/2006 e legge 24 luglio 2007 n.143 in attuazione della Direttiva 2004/28/CE e degli art. 76 ed 87 della Costituzione) obbliga il medico veterinario alla prescrizione di farmaci che attualmente sono particolarmente costosi se paragonati a quelli ‘generici’ che usano lo stesso principio attivo nei farmaci umani. Ciò deriva anche dalla mancata distinzione tra animali destinati al consumo umano e animali d’affezione”, spiega il deputato del M5S Paolo Bernini, primo firmatario dell’interrogazione parlamentare.
“L’obbligo di prescrizione del farmaco veterinario, di fatto, genera un gravoso impegno economico che né i cittadini né le Associazioni sono più in grado di sostenere per curare i propri ‘amici a quattro zampe’. Per questo – prosegue Bernini – oltre a presentare un’interrogazione rivolta al Ministro della Salute, Lorenzin, ho richiesto un preciso impegno ai miei colleghi in Commissione Ambiente, Sanità pubblica e Sicurezza alimentare dell’Ue affinché sia sostenuta la proposta della Fnovi che condivido in quanto lungimirante e pratica”.
“I costi eccessivi del farmaco veterinario non possono essere giustificati in alcun modo, se non per una ragione di profitto delle lobby farmaceutiche. Un esempio tra tutti: il Luminale ®, che ha come principio attivo il fenobarbitale, farmaco a uso umano per il trattamento dell’epilessia del quale non si può fare a meno per una patologia cronica così grave, ha un prezzo di soli 5 euro, mentre quello ad uso veterinario, il Pexion ®, con il medesimo principio attivo ha un costo del 1333% in più (42 euro a confezione). I proprietari e le associazioni di tutela sono già costretti ad affrontare costi per prodotti per gli animali e per le prestazioni veterinarie gravati dall’Iva al 22%. Non possono essere considerati un lusso le terapie per gli animali negando ad essi il diritto alle cure, senza dimenticare che è un dovere umano, pena il reato di maltrattamento”.
Questo il testo dell'interrogazione:
Al Ministro della Salute, Al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei
Premesso che:
- il decreto legislativo 193/2006, successivamente modificato e integrato dal decreto legislativo 24 luglio 2007 n.143, concernente il codice comunitario dei medicinali veterinari, in attuazione della direttiva 2004/28/CE stabilisce l’obbligo per il medico veterinario di prescrizione del farmaco veterinario per tutte le specie animali e qualsiasi patologia da curare;
-tale normativa obbliga quindi il medico veterinario alla prescrizione di farmaci veterinari che, a parità di principio attivo, sono molto più onerosi dei corrispondenti farmaci umani. L’attuale normativa in merito al citato obbligo non prevede distinzione tra animali produttori di alimenti e animali d’affezione;
-la medesima normativa, in considerazione del fatto che il mercato non offre una disponibilità di farmaci veterinari in grado di soddisfare ogni intervento terapeutico, prevede il così detto uso in deroga sotto la diretta responsabilità del medico veterinario che può, in via eccezionale e ove non esistano medicinali veterinari autorizzati per curare una determinata affezione, prescrivere un farmaco ad uso umano al fine di evitare all’animale un evidente stato di sofferenza;
-la FNOVI (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici veterinari) nel recente speciale “I costi del farmaco veterinario” articolo della rivista ufficiale Fnovi ed Enpav considera che: “L’elevato prezzo del farmaco veterinario causa una difficoltà di accesso alla terapia, in particolare per le patologie croniche, fino a rendere difficile sostenere il rispetto dello status di essere senziente dell’animale e il rispetto del sentimento della nostra società per gli animali.” Ed inoltre che “L’alto costo dei medicinali veterinari alla vendita al dettaglio è una condizione per cui il medico veterinario si trova in una situazione di difficoltà per poter coniugare l’agire nella legalità con la giusta terapia al paziente.” Si rileva anche che “Oggi la filiera del prezzo del farmaco veterinario, lungo la quale avviene il rincaro, mette a dura prova la possibilità di accesso alle terapie e la volontà di rispetto di legalità del medico veterinario lasciato solo, a valle, a subire gli interessi di una filiera che tuttavia non risponderà, all’utente finale, in termini né di ragioni economiche né emotive delegando a lui di difendere le ragioni di tutti salvo le proprie, quelle del suo paziente e del suo cliente. È necessario individuare una soluzione che consenta un passaggio più diretto che aumenti l’utilizzo del farmaco veterinario anche allo scopo di diminuire il costo di produzione. Il medico veterinario deve poter accedere ad una cessione del farmaco regolamentata in modo da consentire realmente un accesso alle terapie nel rispetto della legalità dell’utilizzo prioritario del farmaco veterinario specifico.
(Fonte 30 giorni: position paper Fnovihttp://www.trentagiorni.it/dettaglioArticoli.php…; I costi del farmaco veterinariohttp://www.trentagiorni.it/dettaglioArticoli.php…)
Considerato che:
-in Italia quattro italiani su 10 vivono con un animale: il 39,4% degli italiani ha almeno un animale in casa. In particolare, il 27,5% ha accolto in casa propria un animale e l’11,9% più di uno. Tra questi il cane è presente nel 53,7%, segue nella lista degli animali preferiti come compagnia domestica il gatto al 45,8%. L’82,8% dei veterinari riscontra spesso una cura adeguata degli animali, il 2,2% sempre, mentre un 14,8% si dimostra più critico rispondendo “raramente”.
La crisi colpisce pesantemente anche i nostri piccoli amici: la larga maggioranza del campione riferisce che i proprietari di animali hanno ridottO le spese veterinarie, per il 52,1% abbastanza, per il 34,7% (oltre un terzo) addirittura molto. Solo il 12,9% parla di una lieve riduzione. Tra le diverse voci relative alle spese veterinarie quelle su cui, secondo i veterinari, sono stati fatti più tagli sono le cure e gli interventi chirurgici costosi (49,3%) e i controlli medici periodici (48%); solo il 2,7% parla dei medicinali.
(dati Eurispes 2014 fonte: http://www.eurispes.eu/…/comunicato-stampa-rapporto-italia-…)
-i proprietari di animali e le associazioni di tutela sono già costretti ad affrontare costi per prodotti per gli animali e per le prestazioni veterinarie gravati dall’Iva al 22%. Non può essere considerato un lusso prendersi cura degli animali negando ad essi questo vero e proprio diritto, senza dimenticare che è un dovere umano, pena il reato di maltrattamento.
L’interrogante richiede se:
-il Ministro della Salute e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari Europei non ritengano opportuno, in considerazione della attuale revisione della normativa Ue in tale ambito, di agire per considerare la terapia farmacologica destinata agli animali d’affezione (come definiti dalla Convenzione per la protezione degli animali da compagnia del CoE di Strasburgo e dall’ Accordo 6 febbraio 2003 tra il Ministero della Salute, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano in materia di “benessere degli animali da compagnia e pet therapy” recepito con D.P.C.M. 28 febbraio 2003) e agli equidi NON DPA, distinta da quella destinata alle altre specie animali;
-il Ministro della Salute e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari Europei possano considerare la possibilità di utilizzo del farmaco generico utilizzato nella medicina umana, garantendo pari tutela della salute a condizioni economiche più vantaggiose sia per lo Stato sia per le famiglie;
- il Ministro della Salute, tenuto conto della competenza specifica dei singoli Paesi membri in merito a tale aspetto, intenda rendere più agevole la cessione del farmaco da parte dei medici veterinari in modo da consentire, risolvendo il conflitto tra l’acquisto al 10% di Iva e la cessione al 22% sia l’abbattimento dei costi che la corretta terapia, evitando un uso improprio
Del farmaco inutilizzato nonché il suo smaltimento scorretto, particolarmente pericoloso quando trattasi di antimicrobici;
- il Ministro della Salute, per le suddette finalità, intenda consentire ai medici veterinari di acquistare il farmaco veterinario per la propria scorta, oltre che presso i grossisti, anche presso i produttori come avviene per la medicina umana mantenendo un sistema di tracciabilità;
- il Ministro della Salute, in considerazione del fatto che le prestazioni medico veterinarie sono gravate dell’Iva al 22% come se si trattasse di un lusso, non ritenga di dover promuovere interventi atti a prevedere per esse almeno l’Iva al 10% tenuto conto del riconosciuto ruolo sociale degli animali d’ affezione e dell’importanza della salute animale nella tutela della salute pubblica.



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